Venezia – Sono 70 le novità – tra prime assolute, europee, italiane – con 41 produzioni e coproduzioni che costellano i 48 giorni di programmazione dei Festival di Teatro (15 giugno > 1 luglio), Danza (13 > 29 luglio) e Musica (16 > 29 ottobre) della Biennale di Venezia.
“La Biennale – afferma il presidente Roberto Cicutto – ha deciso da quest’anno di aumentare le risorse e il sostegno destinati ai settori Danza Musica e Teatro e ai rispettivi Festival Internazionali. Questi Festival non sono mai stati concepiti come rassegne per mostrare il meglio delle produzioni nei campi di competenza dei tre direttori artistici, ma come lo sviluppo di un progetto che arricchisca conoscenza e sperimentazione in coerenza con un mandato quadriennale. Il pubblico potrà più agevolmente assistere agli spettacoli con un maggior numero di repliche, masterclass, installazioni e attività interdisciplinari”.
Il lavoro dei direttori artistici Wayne McGregor per la Danza, Lucia Ronchetti per la Musica, Stefano Ricci e Gianni Forte per il Teatro – secondo Cicutto – “ha dimostrato nei primi tre anni del loro mandato le possibilità nel tessere un filo ininterrotto fra maestri del passato, artisti contemporanei e professionisti del prossimo futuro. In questo modo si dà concretezza a quanto spesso si afferma ma difficilmente si realizza: far crescere donne e uomini all’inizio delle loro carriere, alimentandoli della lezione di chi li ha preceduti con spirito innovatore e di ricerca”.
IL PROGRAMMA
Sono oltre 450 gli artisti coinvolti, da 30 paesi diversi, per i tre Festival di Danza, Musica e Teatro della Biennale di Venezia.
Il Teatro vedrà in scena, tra gli altri, Armando Punzo, Leone d’oro alla carriera, con lo straordinario gruppo di attori-detenuti della Compagnia della Fortezza; Romeo Castellucci, che con le sue performance simboliche e visionarie attraversa generi, pubblici e continenti; due delle compagnie che maggiormente incarnano le tendenze degli ultimi anni, la catalana El Conde de Torrefiel e la fiamminga FC Bergman, destinataria del Leone d’argento. E ancora: le nuove voci di Boris Nikitin, attore, autore oltre che regista di ascendenze ucraino-franco-ebraiche, e di Bashar Murkus con il Khashabi Ensemble, teatro palestinese indipendente creato all’interno dello Stato di Israele, ad Haifa.

Spiccano per la Danza un omaggio a Simone Forti, Leone d’oro alla carriera, con un’ampia mostra retrospettiva del suo lavoro di “artista del movimento” proveniente dal Museum of Contemporary Arts di Los Angeles; un trittico di coreografie che hanno la forza ipnotica della danza pura di Tao Dance Theater, Leone d’argento; Sidi-Larbi Cherkaoui, Javier De Frutos, Michaela Taylor, Alexis Fernandez, quattro coreografi per l’ensemble fondato dal super divo del balletto internazionale Carlos Acosta; la prima mondiale di Pontus Lidberg, coreografo, filmmaker e danzatore svedese che ha conquistato le compagnie più blasonate – dal New York City Ballet al balletto dell’Opéra di Parigi. E inoltre, le figure di Oona Doherty, Andrea Peña, Luna Cenere, giovani coreografe che si sono imposte recentemente all’attenzione di pubblico e critica.

La Musica mette sotto i riflettori l’elettronica digitale a partire dal pioniere Morton Subotnick, passando per Brian Eno, Leone d’oro alla carriera, e l’eretico John Zorn, per arrivare al leggendario duo noto col criptico nome di Autechre, che ha portato la club culture ai confini con la musica d’avanguardia. Fra i tanti artisti invitati ci saranno: il musicista e performer Robert Henke, che rimette in circolo la tecnologia vintage dei pc Commodore; Brigitta Muntendorf che lancia la musica nello spazio con Orbit, voci di donne clonate dall’intelligenza artificiale e audio 3D, sottotitolo A War Series, ovvero le guerre che nei millenni si sono combattute contro il corpo femminile. Tante, inoltre, le figure dell’elettronica live più sperimentale, come Lamin Fofana, Jjjjjerome Ellis, Jace Clayton aka Dj Rupture, Steve Goodman aka Kode9, Loraine James, Aya, Emme, S280F, Soft Break, Yen Tech, Snufkin.

I FESTIVAL NELLA CITTÀ
I Festival di Danza, Musica, Teatro diffusi nei teatri, nei campi e nelle chiese di Venezia, troveranno spazio anche a Marghera e Mestre, nel cuore di alcune delle aree più vitali della terraferma veneziana.
Spettacoli, concerti e tutti gli appuntamenti in programma avranno luogo nei tradizionali spazi della Biennale di Venezia all’Arsenale (Teatro alle Tese, Tese dei Soppalchi, Sale d’Armi, Teatro Piccolo Arsenale), Ca’ Giustinian e Biblioteca ASAC ai Giardini; nei Teatri La Fenice e Malibran; negli spazi all’aperto di Campo Sant’Agnese e Via Garibaldi; nelle Chiese di San Salvador, San Trovaso e alla Misericordia; nella Sala concerti del Conservatorio B. Marcello e nella Sala della biblioteca della Fondazioni Ugo e Olga Levi; infine nel Padiglione 30 a Forte Marghera, spazio storico ormai acquisito alla città davanti a un ampio bacino navigabile, e in un capannone dell’area industriale di Marghera; infine, nel Piazzale Divisione Acqui e nel Teatro del Parco, collocato nella vastissima area verde del Parco Albanese a Mestre.