Venezia – Due settimane tra spettacoli, performance, installazioni – con 5 prime mondiali e 5 inediti per l’Italia – ma anche conferenze, laboratori e masterclass con alcuni dei protagonisti della scena contemporanea. E in aggiunta brevi performance inedite di 20 compagnie (selezionate con bando) presentate nella Marathon of the unexpected (24 giugno).
Lancia un segnale di risveglio alla vita e alla creatività l’edizione 2012 del Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Ismael Ivo e intitolato Awakenings, appunto. “Il movimento è vita – rimarca il coreografo -. Il cuore dà il ritmo e il corpo muove un passo. Queste sono le dinamiche della sopravvivenza e dell’esistenza”.
Il programma del Festival si articola dall’8 al 24 giugno e si snoda attraverso la città: dagli spazi dell’Arsenale (Artiglierie, Corderie, Teatro Piccolo Arsenale, Teatro alle Tese) alla Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian (sede della Biennale), dal Teatro Malibran fino a spazi inconsueti come il Salone SS. Filippo e Giacomo del Museo Diocesano di Venezia.

Due opere inedite aprono il programma: il nuovo spettacolo di Virgilio Sieni De anima, che prosegue il percorso del coreografo toscano tra letteratura filosofia e poesia, e la nuova coreografia del direttore Ismael Ivo Biblioteca del corpo, ispirato alla “Biblioteca di Babele” di Borges, che vede impegnati i 25 danzatori dell’Arsenale della Danza. Si prosegue con un omaggio a Pina Bausch, composto da Cristiana Morganti, danzatrice storica del Tanztheater Wuppertal, presentato a Ca’ Giustinian il 12 e 13 giugno. Il dittico in prima italiana del Balé Teatro Castro Alves apre invece uno squarcio sul Brasile: 1Por1Praum di Jorge Vermelho alle Corderie dell’Arsenale (13>17 giugno) e A quem possa interessar di Henrique Rodovalho al Teatro alle Tese (14>16 giugno). Approda a Venezia anche la coreografa anglo-indiana Shobana Jeyasingh, pioniera della danza “fusion”, che presenta in prima assoluta la nuova creazione TooMortal (14>16 giugno Museo Diocesano).
Torna a Venezia anche William Forsythe con uno degli ormai celebri “oggetti coreografici”, esposti nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo: Nowhere and everywhere at the Same Time viene “esposto” per la prima volta in Italia negli spazi delle Artiglierie dell’Arsenale (15>17, 22>24 giugno). Saranno invece per la prima volta alla Biennale l’islandese Erna Ómarsdóttir, a lungo danzatrice di Jan Fabre, con la nuova versione di We saw monsters (15 e 16 giugno) e il beninese Koffi Kôkô, performer apripista della danza moderna africana in Europa, con La Beauté du Diable (19 e 20 giugno).
E dall’incontro del Corso di Teatrodanza della Paolo Grassi di Milano con la coreografa americana Trisha Brown nasce la proposta di uno spettacolo storico come Line Up (21 e 22 giugno).
Il finale di questo 8. Festival è in crescendo. Dopo una lunga tournée iniziata al Sadler’s Welles di Londra e la prima italiana a Reggio Emilia, Sylvie Guillem arriva anche a Venezia con 6000 Miles Away, trittico coreografico firmato nientemeno che da Willliam Forsythe, Mats Ek, Jirí Kylián (al Teatro Malibran il 22 giugno). Infine la prima mondiale di Booty Looting, nuovo spettacolo di Wim Vadekeybus, in scena il 23 e 24 giugno al Teatro alle Tese.

www.labiennale.org

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