Volterra PI – L’edizione 2012 del Festival VolterraTeatro si prepara a un evento davvero particolare. Il progetto costruito quest’anno dal direttore artistico Armando Punzo è infatti centrato su Mercuzio non vuole morire, nato lo scorso anno come spettacolo della Compagnia della Fortezza, che diventa in questa fase un grande evento di teatro di massa, unico nel suo genere, che attraverso varie tappe porterà al coinvolgimento di migliaia di persone.
Lo spettacolo creato da Armando Punzo con gli attori-detenuti andrà in scena all’interno del carcere volterrano dal 24 al 28 luglio, per poi rompere gli argini e irrompere nelle piazze e nelle strade.
Il 27 luglio lo spettacolo si svolgerà prima in carcere e poi continuerà, sempre con la presenza della Compagnia della Fortezza, nel centro storico di Pomarance, mentre il 28 luglio è previsto un grande evento tutto ambientato nella città di Volterra che si concluderà con la Scena della Partenza.
Ad interpretare i vari personaggi dell’immaginario shakespeariano non saranno solo gli attori-detenuti della Fortezza ma una grande folla di persone fatta da cittadini comuni, artisti, bambini, anziani, poeti e scrittori. Una folla che sta arrivando da contrade e rioni storici e che renderà le città del festival dei grandi spettacoli en plein air come in un riverbero spettacolare di ciò che accade nel carcere.
A sostenere Mercuzio non vuole morire sono stati invitati anche artisti e compagnie di teatro, che con le loro creazioni faranno sentire maggiormente la voce di Mercuzio e il suo grido disperato, ma incessante a non voler morire.
Il progetto. Mercuzio non vuole morire parte da una riscrittura di Romeo e Giulietta, vissuta però dalla parte del poeta, l’artista-attore che nel dramma shakespeariano viene subito sacrificato. La sua morte dà avvio alla tragedia, i giovani soccombono, schiacciati dalle lotte tra Montecchi e Capuleti, e solo i vecchi potenti sopravvivono.
Una metafora forte: con la morte della cultura, muoiono la speranza e le possibilità di un futuro migliore per tutti. L’idea di partenza di questo lavoro è che invece Mercuzio non vuole morire, rifiuta di adempiere al suo destino. Se lui non muore, non moriranno neppure Romeo e Giulietta e la realtà avrà una diversa possibilità di esistere.
È cominciato così, il cammino di Mercuzio un percorso lungo e faticoso tra le persone, nelle scuole, nei luoghi d’arte in genere e nelle associazioni, per raccontare del suo sogno reale, della sua utopia di ribellione nei confronti degli schemi mentali e culturali, che appesantiscono la vita sacrificandola ad un destino di grigiore.