Milano – Finita l’epoca del consenso a ogni costo e dei conflitti addomesticati prima ancora del nascere, si rivela sempre più necessario scegliere la propria posizione, rifiutare le logiche di una meritocrazia dubbia, smontare gli stereotipi. Il nuovo numero di alfabeta2 affronta la (vera o presunta) “eccezione francese”, i fermenti latinoamericani, le rivolte in Québec.
La traduzione – letta come paradigma del nostro tempo – è il soggetto del dossier mensile, che nel numero in uscita contiene anche il corposo speciale «alfadifferenze», Per una lettura materialista di razza e genere, a cura di UniNomade.
Il numero 23 di alfabeta2 si apre con quattro sonorissimi “contro”: contro gli spettri dell’Uno e a favore di un politeismo politico (Augusto Illuminati); contro l’economia della creatività e la «cultura che fattura» (Christian Caliandro e Fabrizio Federici); contro il lavoro intraprendente e le retoriche aziendali (Andrea Sartori); contro il bullismo degli insegnanti (Paolo Mottana).
Tra gli altri “nodi” proposti anche “Metamorfica” di Cindy Sherman, Francesca Woodman, Claude Cahun, Sherrie Levine; “L’ultimo spettacolo: paradossi del cinema tra Usa e Italia”; “Le mani sul postmoderno” con interventi di Rastier, Bonito Oliva, Ferraris, Curi; “Scrivi come mangi: ovvero dall’Artusi alla Nutellotta”.
L’artista del mese è Emilio Tadini.