Istria – Scendere lungo la costa istriana prima che folle di turisti tedeschi, olandesi, italiani, austriaci ne invadano – con comprensibile entusiasmo – ogni angolo è un piccolo privilegio che in un weekend di primavera ventoso e soleggiato vale la pena.
Prima tappa Poreč (o Parenzo) che tra le calli e facciate di palazzi in gotico veneziano nasconde gioielli del periodo di dominazione romana e bizantina. Passeggiando sul lungomare o nel borgo antico, l’impatto un po’ troppo turistico è mitigato dalla presenza di un monumento senza tempo. La Basilica Eufrasiana, complesso episcopale tra i migliori esempi di arte bizantina della regione, riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1997. Il tesoro più prezioso della basilica consiste nei suoi mosaici, databili al VI secolo, considerati tra i migliori esemplari di arte bizantina del mondo e accostati a quelli ravennati per fattura.
A Poreč si può scegliere uno spuntino con prosciutto locale tra Vladimira Nazora e Prolaz Peškera oppure un piatto di pesce al Istra, sul porto.
L’acciottolato ripido e liscio che conduce alla cattedrale di Sant’Eufemia è la nota caratteristica del borgo marinaro di Rovinj. Assieme al vento, che in aprile sposta le nuvole veloci e increspa il mare. Sotto la chiesa, protetti dal vento, un aperitivo dal gusto salato della Malvazja consente di ammirare tramonti incantevoli.
La cittadella che sale sopra il porto ha il fascino incantevole di un mondo intatto quantomeno nelle dimensioni, rimasto ancorato al respiro del mare che portava il pesce e i mercanti e che oggi richiama i turisti. Che il pesce lo possono gustare al Cisterna in Trg Mateotti, garanzia di qualità della materia prima e della cucina (a vista).
Fama meritata, quella di Rovigno, che conserva l’impronta veneziana. Un carattere condiviso con l’antica Pola, dove però le rimanenze dalla Serenissima sono poca cosa rispetto alle vestigia romane.
Pula è infatti disseminata di reperti, dall’Arco dei Sergi al Tempio di Roma e Augusto, che accanto al Palazzo Comunale incornicia la suggestiva atmosfera del Foro. Nulla però è paragonabile al magnifico Anfiteatro, monumento straordinario conservato nonostante una inarrestabile inurbazione delle aree circostanti. Come in tutta la città, il paesaggio archeologico non è particolarmente tutelato, ma è impagabile un caffè o una birra a pochi metri dalle gradinate con lo sguardo che si può spingere fino al mare attraverso gli archi. Per mangiare, invece, meglio uscire dalla città verso una konoba nei dintorni.
Sotto Pola, combattuto tra il turismo invadente e una permanenza di natura ancora non violata, merita un’escursione il Parco naturale di Premantura. Tra boschi e strade sterrate si arriva agli scogli bianchi, disseminati di callette dall’acqua caraibica.
All’interno della Croazia raccomandiamo anche una visita a Bale (Valle), piccolo paese dal centro storico quasi francese per atmosfera e qualità del recupero, ma non privo di attrazioni e locali vivaci. E naturalmente una passeggiata tra le due cerchie di mura di Motovun (Montona), veneziana in ogni pietra. Da gustare un piatto al tartufo – tipico di questi boschi – in una delle taverne sul balcone delle mura, per una vista a 360 gradi sulle pianure circostanti.
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L’ha ribloggato su Tailored Travel Tips.