Emma Dante al Teatro OlimpicoVicenza – “Ho sempre avuto una particolare predisposizione alla disubbidienza, soprattutto quando mi misuro con qualcosa di maiuscolo. Io minuscola, davanti all’opera d’arte che è il Teatro Olimpico, invece di avere paura, mi faccio prendere da una specie d’incoscienza e azzardo il gioco che mi porta a dialogare con le ombre del passato”. Con questo spirito Emma Dante ha accettato la direzione del 67° Ciclo di Spettacoli Classici al teatro palladiano di Vicenza.
Il titolo scelto per il programma – dal 17 settembre al 26 ottobre – è “Il viaggio al di qua del confine”. E l’intento dell’artista è “invogliare gli artisti a stare davanti al regno, avviando la partenza oltre la linea ideale, laddove l’evocazione del viaggio diventa più forte dello spostamento reale da un luogo a un altro”.

IL PROGRAMMA. Il 67° Ciclo di Spettacoli Classici si apre il 17 settembre con la prima assoluta di Io, Nessuno e Polifemo di Emma Dante. Il progetto, che narra lo sbarco di Odisseo nella terra dei Ciclopi, si rivela l’occasione di uno spiazzante incontro con Polifemo. Che, se in un primo momento atterrisce, lentamente si lascia andare mostrandosi ironico e loquace, un essere pacifico.
Il 26 e 27 settembre va in scena Ménélas rebétiko rapsodie dell’armeno Simon Abkarian. Un poema di amore e disinganno che racconta la sofferenza amorosa di Menelao per Elena, la donna che l’ha stregato e gli è stata infedele, tra canzoni greche e il mistero del mito.
Il 3 e 4 ottobre la Socìetas Raffaello Sanzio presenta un intervento drammatico su Giulio Cesare. Pezzi staccati: da un lato il personaggio di “…vskij” inserisce una telecamera endoscopica nella propria cavità nasale fino alla glottide, proiettandone l’immagine su uno schermo circolare che visualizza il viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali; dall’altro un attore laringectomizzato pronuncia l’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio Cesare. Due monologhi speculari firmati da Romeo Castellucci.
Dal 10 al 12 ottobre l’incontro con l’Opera dei Pupi: La pazzia di Orlando proposta nella riscrittura firmata da Mimmo Cuticchio, che prosegue il suo percorso di rinnovamento dell’antica arte dei cuntisti siciliani. Il mondo dell’Opra viene messo in scena utilizzando sia la tecnica del cunto, sia la manovra a vista, con musica dal vivo di un ensemble di archi e fiati.
Parteciperà al viaggio anche il regista russo Andrei Konchalovsky con una trascrizione abbreviata
dell’Edipo a Colono, in programma il 17 e 18 ottobre. Una per “cercare di capire tramite la risata in quale momento la vita diventa una tragedia”, chiosa il regista.
Il 22 e 23 ottobre torna a Vicenza lo spettacolo-concerto ideato da Emma Dante Verso Medea, con gli attori accompagnati dalle canzoni dei fratelli Mancuso che inscenano gli episodi salienti del dramma ambientandolo nei rioni popolari di Palermo, tra comico e tragico.
Molto atteso è anche il nuovo lavoro della compagnia veronese Babilonia Teatri, che chiude il programma il 25 e 26 ottobre con Jesus, la storia “più nota, più pop”. È uno spettacolo sulla figura di Gesù, un viaggio all’origine della nostra religione per capire dove nasce il bisogno di credere.

www.tcvi.it/it/classici2014

 

 

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