Praga CZ – Dolcezza e ironia, tecnica, passione, leggerezza e silenzio si mescolano sulla scena che Sasha Waltz utilizza come una tavolozza, amalgamando gli ingredienti spuri del suo primo lavoro costruito sulla struttura di una composizione musicale classica. Impromptus – che ha aperto tra gli applausi l’edizione 2015 di Tanec Praha – è un’affascinante collusione di movimenti e visioni, colori, elementi (acqua in primis), suoni, voci e rumori, assemblati con sapiente curiosità nel segno della bellezza.
Giocando su movenze derivate dagli esercizi di contact, ripensati con il consueto distacco per disegnare quadri raffinati sull’affascinante scenografia ancora una volta fatta di piani mobili sfalsati, Waltz traccia un racconto fatto di geroglifici sinuosi e reinventa corpi incastrati per costruire chimere poetiche. Le figure hanno l’equilibrio precario di visioni sinuose, così come gli abbracci che creano e sciolgono gruppi statuari dai rimandi classici. Accelerazioni improvvise lasciano spazio a lenti rewind, i corpi diventano oggetto per esplicitare il contrasto: tra stiramento e contrazione, tra corsa e immobilità.
Il disegno coreografico germina dalla coppia ed esplode nel collettivo, evolvendo con precisione tecnica in evocazioni intime e plurali. Le immagini sono dolci e potenti: le figure sono bagnate dall’acqua che scorre da stivali allagati, per sciogliere i colori con cui gli artisti tracciano binari e confini sulla scena. Binari e confini che si slabbrano, mentre i corpi si confondono e si abbracciano, si amano, fino alla liberazione in un bagno di purificazione e di silenzio affettuoso.
L’impianto visivamente sinfonico di Impromptus poggia però musicalmente sulla leggerezza cameristica dei Lieder di Schubert, egregiamente eseguiti dal vivo da Judith Simonis sull’accompagnamento di Cristina Marton. Il pianoforte diviene allora voce del movimento, mentre i versi in tedesco rimandano all’amore e all’oscurità. Con quelle note piovono sulla scena vibrazioni e sorrisi, condivisi quasi in una liberazione per scoprire una circolarità tra intimità e gioco, tra paura e dolcezza.
visto al Hudební divadlo Karlín di Praga (CZ)
L’ha ribloggato su Immagini Inscena.