Praga CZ – “Quando Petr Zuska mi ha proposto di adattare Les Liaisons dangereuses in una pièce di danza-teatro, ho pensato che fosse impazzito”. È nato da una sfida affascinante, prima schivata e poi accolta e portata a compimento, la costruzione di Valmont imbastita dal coreografo ceco Libor Vaculík.
Considerando però il risultato, viene da dire che la riflessione era meritata. Perché questa produzione originale, firmata Národní Divadlo, riserva allo spettatore un mix di qualità tecnica e pulizia drammaturgica, coinvolgendo un buon gruppo di interpreti in un plot coreografico ed epistolare ben strutturato.
Se da un lato il primo ballerino Alexander Katsapov dà corpo a un Visconte di Valmont brioso e accattivante sotto il profilo dell’espressività, ma un po’ lento (quasi ‘pedante’ nella sua precisione moderata), Ondřej Vinklát porta virtuosismi pregevoli al suo Chevalier Danceny, maestro di musica e amante di Cécile, combinando energia, equilibrio ed eleganza.
La deliziosa Andrea Kramešová ha il piglio di una Cécile quasi sfrontata, così appassionata nella sua figura di fanciulla ribelle da esagerare, a tratti, fino a perdere l’equilibrio. Sicuramente però gioca al meglio le sue carte e cattura i sorrisi complici del pubblico.
È invece perfettamente perfida nelle trame e nei movimenti – precisi, netti, suadenti, scabrosi – la Marchesa di Merteuil di Tereza Podaříová. È lei la vera protagonista dell’opera, quasi guidando il turbinio di assoli che si sviluppa tra una lettera e una risposta, tra una mossa e l’altra della cinica partita a scacchi che gioca con Valmont travolgendo le vite di tutti.
La struttura dell’opera è infatti sviluppata in una serie di quadri, intervallati da lettere parlate e danzate in scena, con ottime soluzioni scenografiche (di Martin Cerný) che consentono rapidi cambi di scena e pure movimenti interessanti.
Le coreografie Vaculík sono un accattivante mix di neoclassico e modern, si sviluppano con pennellate veloci, piccole citazioni dal repertorio classico e rimandi in qualche modo riconoscibili a stilemi del contemporaneo (Balanchine, Kylián, Forsythe). La bella scena della conquisa di Cécile da parte di Valmont è drammaturgicamente articolata e complessa, carica di tensione, così come sono intensi, vivaci nel loro equilibrio quasi azzardato, i duetti di Valmont con Madame de Tourvel (ottima Alice Petit) nei quali si mette in evidenza la bravura di Katsapov come porteur.
Ottimo, infine, l’accostamento delle musiche di Franz Schubert e Pēteris Vasks.
visto allo Stavovske divadlo in Praga (CZ)