Roma – Ha visto la luce la decima edizione di Teatri di Vetro, festival delle arti sceniche contemporanee diretto da Roberta Nicolai, con un calendario che fino al 9 ottobre occupa gli spazi del Teatro Vascello, MACRO, Fondazione Volume!, Carrozzerie n.o.t, Centrale Preneste, nelle librerie Giufà, Koob e Tuba per poi proseguire fino al 22 ottobre in vari centri culturali della regione Lazio (Civita Castellana, Calcata, Bolsena, Trevignano Romano e Tuscania).
Titolo di questa edizione è Difetto di massa: definizione scientifica che indica come in un sistema non chiuso, la massa totale sia inferiore rispetto alla somma delle masse dei componenti; la massa persa è equivalente all’energia scambiata con il resto dell’universo.
I 45 spettacoli, con quattordici debutti nazionali, che compongono la decima edizione, attivano dispositivi scenici tra teatro e performance; oltrepassano i confini disciplinari, dialogano con il fumetto, la letteratura, utilizzano fonti letterarie e visive traducendole in opere originali che si muovono tra l’artigianalità tradizionale della scena e le recenti tecnologie. Includono le forme del contesto artistico, ripensano il medium, riflettono sul presente, sugli spazi e i modi della convivenza, sulla corporeità individuale e le condizioni che la assottigliano, sulle deformità di una realtà sempre meno comprensibile.
La ricerca interdisciplinare fra altre arti e lavoro attoriale sono alla base di diversi spettacoli. Il 15 settembre (Teatro Vascello, ore 21.00) sarà in scena Emily.No! di Milena Costanzo, spettacolo che si muove tra ispirazioni da Bergman e meccanismi comici per cercare una tensione poetica che appartiene all’inesprimibile: le sensazioni dell’infanzia, il sentimento della passione platonica, la mancanza e tutto quello che fa parte dell’invisibile. In Film – Macchina della vista e dell’udito di Opera (da mercoledì 21 a sabato 24 settembre, Fondazione Volume!, ore 18,30 e 20,30), site specific per Fondazione Volume! la ridefinizione della percezione scenica da parte dello spettatore è supportata da un impianto tecnologico sperimentale che avvolge un olio su tela lungo 30 metri coniugando artigianalità artistica e robotica. Tra allegoria, umorismo e lingua poetica si muove la drammaturgia originale di Piccola compagnia Dammacco, presente al festival con due lavori: L’inferno e la fanciulla (venerdì 16 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 22,30) e Esilio (giovedì 29 settembre, Centrale Preneste, ore 21.00). L’interdisciplinarietà de Leviedelfool, in Antipodi #HERETICO puntata zero prima di uno spettacolo (sabato 1 ottobre, Centrale Preneste, ore 21.00), in prima nazionale, testimonia l’esigenza di far dialogare la ricerca personale con altri artisti e altre discipline creando un impianto scenico predisposto ad accogliere universi teatrali apparentemente distanti. Giovedì 6 ottobre (Centrale Preneste, ore 21.00) Fanny&Alexander presenta in prima nazionale To be or not to be Roger Bernat, primo studio per un progetto più grande dedicato ad Amleto, una riflessione sulla presenza e sull’essenza dell’attore, sulla sua ombra e la sua luce, sull’attività e la passività, dando vita, al tempo stesso, ad un divertissement sull’arte e ad un paradossale omaggio agli artisti di tutti i tempi.
È una fonte letteraria ad ispirare il nuovo lavoro della compagnia Sotterraneo che parte da Il giro del mondo in 80 giorni (sabato 17 settembre, Centrale Preneste, ore 21.00) per approdare ad analizzare i meccanismi televisivi del quiz interattivo, trasformando il romanzo in un ipertesto denso di scarti improvvisi e collegamenti tra l’800 e la nostra contemporaneità. Sabato 24 settembre, (Carrozzerie N.O.T, ore 21), Morte di Zarathustra ispirato a Nietzsche e le sue scoperte sul coro ditirambico sono all’origine del lavoro di Teatro Akropolis, ispirato alla straordinaria esperienza che è all’origine della tragedia classica e di cui si hanno pochissime tracce. Il fumetto Scarabocchi di Maicol&Mirco nella trasposizione teatrale di Teatro Rebis non intende solo riportare in scena gli sketch, ma entrare nei silenzi che dividono i personaggi, nell’intimità innocente che evocano, nell’azzeramento del discorso che con ferocia denunciano (presentazione del libro “Il papà di Dio” martedì 4 ottobre, Libreria Giufà, ore 19.30; spettacolo mercoledì 5 ottobre, Centrale Preneste, ore 22,30).
Le dipendenze dall’alcol, dai social, dai media, sono campo d’indagine per le formazioni under 35, MF con Beviamoci Su_NO Game (domenica 25 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 20.00) e Frigoproduzioni con Socialmente (mercoledì 5 ottobre, Centrale Preneste, ore 21.00), ritratti di una generazione che vive di riferimenti ossessivi in assenza di contatto con la realtà. Per il network NdN Network drammaturgia Nuova, ospitiamo la lettura del testo vincitore Camminatori della patente ubriaca di Nicolò Sordo affidata alla Scuola Elementare del Teatro / Conservatorio Popolare per le Arti della Scena diretto da Davide Iodice (giovedì 15 settembre, Carrozzerie N.O.T., ore 22.30).
Per quanto riguarda la danza è affidata alla storica compagnia Abbondanza/Bertoni l’apertura del festival (mercoledì 14 settembre, Teatro Vascello, ore 21.00) con il debutto nazionale dello spettacolo Gli orbi, (da I sette peccati capitali di Bosch) “orbi perché non ci vediamo più, perché mancanti, assenti, privi dell’energico spirito vitale, personaggi che hanno sulle spalle l’infame carico dell’umanoide contemporaneo”, un evento speciale in collaborazione con ATCL, per festeggiare il decennale di Teatri di Vetro e il ventennale della compagnia.
La ricerca che esplora l’apertura tra realtà e finzione, sfumando e ridefinendo i confini tra la vita e lo spettacolo e osservando il costante cambiamento e la continua espansione della percezione umana, giocando con stati improvvisati, azioni e situazioni, miti inventati che diventano un terreno di gioco per l’interazione è il nucleo dello spettacolo di Fattoria Vittadini in Unraveled Heroes (venerdì 16 settembre, Teatro Vascello, ore 21.00). L’identità individuale, la sospensione dell’individuo tra la realtà e la finzione e la riaffermazione della potenza creatrice dell’uomo, affondata nelle radici del mito, è al cuore della ricerca coreografica di Simona Bertozzi che presenta la tappa Il dono del Progetto Prometeo (sabato 8 ottobre, Teatro Vascello, ore 21) e di gruppo nanou, che riallestisce in formato da palco la lunga ricerca sull’assenza di identità con Senza titolo per uno sconosciuto in prima nazionale (domenica 9 ottobre, Teatro Vascello, ore 21). Tre lavori che, dando nuova centralità al corpo in scena, costruiscono mondi in cui il movimento e la scrittura coreografica camminano insieme al pensiero che li muove.
Sempre il corpo, devastato dalla vita e da una società dai valori appannati e inconsistenti, è al centro della ricerca del pluripremiato coreografo Enzo Cosimi che prosegue la sua indagine sulla bellezza con Corpus hominis coinvolgendo questa volta omosessuali anziani (venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.00). In Prove di abbandono, la coreografa Paola Bianchi apre un dialogo a tre voci, tre linguaggi diversi, letteratura, danza e musica che si compenetrano e sostengono vicendevolmente. Un progetto che abita luoghi, non attraversa spazi, che siano essi case private, librerie e borghi storici (giovedì 29 settembre, Libreria Tuba, ore 21.00; venerdì 30 settembre, Libreria Giufà, ore 19.00, sabato 1 ottobre, Libreria Koob, ore 19.00; venerdì 14 ottobre, Biblioteca Comunale di Civita Castellana, ore 18.30; sabato 15, Casa d’Artista, Calcata, ore 18.30; domenica 16, Spazio A, Trevignano Romano, ore 18.30; venerdì 21, Studio del pittore Gianni Asdrubali, Tuscania, ore 18.30; sabato 22, Libreria Le Sorgenti, Bolsena, ore 18.30).
L’avvicinamento dell’uomo al proibitivo e ostile pianeta Venere, caratterizzato da un’atmosfera vulcanica e acida, è al centro del lavoro del giovane, ma già affermato, coreografo Nicola Galli. Venus (venerdì 7 ottobre, Centrale Preneste, ore 21.00) in cui il dialogo tra le partiture fisiche dei due umani atterrati sul pianeta e le reazioni dello stesso alla loro presenza, si concludono in una nostalgica contemplazione a distanza della Terra. Manfredi Perego presenta il debutto di Geografie dell’istante (venerdì 7 ottobre, Centrale Preneste, ore 22.00), un’indagine dell’istante come frazione minima che attiva il tempo dell’anima, della coscienza, capace di cogliere, scuotere la geografia dell’anima.
Le giovani compagnie Monica Serra con Oralità pastorale[n°2] (domenica 25 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.00) e Dehors Audela con Planimetrie (domenica 25 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 22.00) articolano le loro ricerche tra arcaicità e planimetrie emozionali.
La sezione musicale programma sperimentazioni elettroniche che creano universi di suoni, utilizzando supporti analogici e digitali e presentano in prima assoluta nuovi dischi e nuove etichette discografiche. L’album di Enklav Soundsystem (domenica 2 ottobre, Carrozzerie N.O.T, ore 20.00) spazia tra un’anima di fondo più calda e ossatura techno e industrial, un’elettronica di interzona dove il confine tra accessibilità da dancefloor e la sperimentazione si fa sottile; “Sure, I will be”, il nuovo disco dei Current in prima nazionale (domenica 18 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 19.30), aggiunge all’elettronica strumenti tradizionali, voci e suoni concreti aprendo una riflessione sulla condizione attuale del fare musica in un risultato espressivo denso e variegato; Blank page di Deroom, in prima nazionale, (domenica 18 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.00) si configura come una performance di djing analogico digitale e teatro canzone: spoken world, proto rap, canzoni sussurrate, soundscapes elettronici, registrazioni domestiche e scorie di soundtrack strumentali creano la colonna sonora su cui scorre la narrazione di canzoni, poesie e frammenti di pensiero. In the depths of time, in an ocean made of stars di Elara (domenica 2 ottobre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.30) è un album intimo, nato lentamente durante sessioni casalinghe, nelle quali ognuno dei componenti della band ha proposto propri spunti e linee melodiche; un crescendo di temi a partire da uno dei capolavori di Tolkien, il Silmarillion, nel quale lo scrittore inglese riesce a descrivere la creazione del suo universo immaginario attraverso uno scontro musicale tra creature divine. Memories Can’t Wait_in-d(i)o di Francesco Brasini, in prima nazionale (domenica 18 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 20.00) trae ispirazione da un testo dei Talking Heads e crea una suite di circa 30 minuti, trattando e rieseguendo parte del materiale in un continuum sonoro, un flusso di frequenze evocative che confluiscono in una melodia inedita. Il nuovo disco Honey Ant Dreaming dei Luminance Ratio (domenica 18 settembre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.30) in uscita per l’etichetta Inglese Alt.Vinyl, si apre ad una musica psichica e psichedelica, che fonde ingredienti diversi in un unico, grande flusso di coscienza.
La performance in prima nazionale “si serve il numero…” – ufficio per la dieta dell’immaginazione dei S’odinonsuonare (domenica 2 ottobre, Carrozzerie N.O.T, ore 19.30) nasce da un’analisi critica della burocrazia come nuovo rituale contemporaneo e restituisce una diversa improvvisazione sonora per ogni singolo spettatore. Walter Paradiso con la prima nazionale di Trascrizione del silenzio (domenica 2 ottobre, Carrozzerie N.O.T, ore 21.00) apre la propria ricerca firmando uno spettacolo di danza, video e suono dal vivo, con la collaborazione della coreografa Federica Cucinotta e della danzatrice cinese ChuRui Jiang.