Sandrigo VI – Sandrigo, nell’entroterra vicentino, è la culla del baccalà. Ecco perché quest’anno spegne le 29 candeline la storica Festa del Bacalà, che dal 16 al 26 settembre invade le piazze della cittadina con il saporito piatto nella versione classica o in abbinamento ad altri prodotti del territorio.
Dieci giorni nei quali il protagonista assoluto sarà lo stoccafisso preparato secondo i dettami della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina. Un piatto da gustare secondo tradizione, accompagnato da polenta al cucchiaio, oppure in una delle varianti rese possibili dalle ricette rivisitate per l’occasione. I Bigoli al torcio preparati al momento dalla Confraternita dei Bigoi al torcio di Limena diventano così Bigoli al Bacalà; gli gnocchi della Valposina vengono proposti come Gnocchi al Bacalà; con il Riso di Grumolo delle Abbadesse (presidio Slow Food) viene preparato il Risotto al Bacalà e anche gli gnocchi alla Zucca, piatto che non mancherà sulle tavoli autunnali, si trasformano in Gnocchi Zucca e Bacalà.
Buone notizie anche per i celiaci: da quest’anno tutto il bacalà preparato e servito durante la manifestazione sarà gluten free. La ricetta seguita è quella tradizionale, ma il bacalà verrà preparato con farina senza glutine.
Gli stand gastronomici saranno attivi dal 16 al 18 settembre e poi dal 22 al 26 settembre. Accanto al classico Bacalà alla Vicentina con polenta e ai primi piatti a base di Bacalà, si potranno degustare anche crostini con il baccalà mantecato e per i più piccoli ci saranno fish and chips.
Wine tasting e nuovi confratelli nel segno del Bacalà
Due gli appuntamenti particolari da segnare sul calendario.
Domenica 18 settembre evento speciale a Villa Sesso Schiavo: Bacco & Baccalà – Wine Experience Inside. In collaborazione con Ais Veneto viene proposto banco d’assaggio con più di 100 etichette che potranno essere abbinate al Bacalà alla Vicentina e ad altre ricette a base di baccalà.
Domenica 25 settembre torna invece l’appuntamento con la cerimonia di investitura dei nuovi confratelli della Venerabile Confraternita del Bacalà. Dopo gli alzabandiera e la sfilata dei figuranti, delle confraternite e dei Bacalà Club il Priore Galliano Rosset accoglierà i nuovi confratelli benedicendoli con un grande stoccafisso.
La Confraternita del Bacalà
Fondata nel 1987 a Sandrigo (Vicenza) per difendere la buona cucina locale, negli anni la Confraternita ha sollecitato lo studio e l’indagine per stabilire una ricetta codificata, ha coinvolto esperti per creare gli opportuni abbinamenti circa il vino o gli altri prodotti tipici più idonei ad accompagnare il piatto, ha instaurato rapporti con altre Confraternite italiane e promosso le Giornate Italo-Norvegesi a Sandrigo.
Il Bacalà alla Vicentina è riconosciuto fra i cinque alimenti della tradizione italiana nel circuito EuroFIR, finanziato dall’Unione Europea nel 2009.
La ricetta del Bacalà alla Vicentina
Ingredienti (12 persone): 1 kg di stoccafisso secco, 250 gr. di cipolle, ½ litro di olio d’oliva non fruttato, 3 – 4 sarde sotto sale, ½ litro di latte fresco, farina, 50 gr. di grana grattuggiato, un ciuffo di prezzemolo, sale e pepe.
Preparazione: Ammollare lo stoccafisso, già ben battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni. Levare parte della pelle. Aprire il pesce per il lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi quadrati possibilmente uguali. Affettare finemente le cipolle; rosolare in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungere le sarde dissalate, diliscate e tagliate a pezzetti; per ultimo, a fuoco spento, unire il prezzemolo tritato. Infarinare i vari pezzi di stoccafisso, irrorarli con il soffritto preparato, poi disporli uno accanto all’altro, in un tegame di cotto o di alluminio, oppure in una pirofila (sul cui fondo si sarà versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana, il sale e il pepe. Unire l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli. Cuocere a fuoco molto dolce per 4 ore e mezza circa, muovendo di tanto in tanto il recipiente senza mai mescolare. In termine vicentino questa fase di cottura si chiama “pipare”. Solamente l’esperienza saprà definire l’esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare a esemplare, può differire, di consistenza. Servire ben caldo con polenta in fetta: il “Bacalà alla vicentina” è ottimo anche dopo un riposo di 12 – 14 ore.
Il programma completo su www.baccalaallavicentina.it