Venezia – “Innovatrice su vasta scala e specialista dell’improvvisazione nella danza, l’arte di Simone Forti ha spesso unito elementi quali il movimento, il suono e gli oggetti in nuove e sorprendenti articolazioni ibride – lavoro che è stato tanto fondamentale nello sviluppo della postmodern dance quanto illuminante per il minimalismo”. In questo passaggio-chiave nelle motivazioni espressa dal direttore Wayne McGregor si riassumono le ragioni per l’assegnazione a Simone Forti del Leone d’oro alla carriera della Biennale Danza 2023.
Alla compagnia TAO Dance Theater, fondata nel 2008 a Pechino e in breve tempo contesa dai maggiori festival e teatri, è stato invece attribuito il Leone d’argento.
SIMONE FORTI, ARTISTA SENZA CONFINI
Simone Forti ha dato vita a un corpus di opere – performance, disegni, film, video, fotografia, installazioni e scritti – che il direttore McGregor definisce “sorprendente per varietà e unico per capacità visionaria”.
È stata la stessa Forti ad autodefinirsi artista o movement artist, così da non costringersi nelle convenzioni e ortodossie dell’essere una coreografa, muovendosi liberamente e senza confini tra mondi creativi, intrecciando diverse discipline. Facendo questo – osserva McGregor – “ha sostenuto la superiorità del corpo, o piuttosto ‘il pensare con il corpo’ come forza di sperimentazione, azione e (re)invenzione”. E aggiunge: “la forza concettuale della sua traiettoria – lunga 60 anni – il rigore del suo pensiero e la semplicità di esecuzione, il suo spirito impertinente, la curiosità infinita – tutto contribuisce a consolidare l’eredità di Simone Forti quale vero genio artistico, che sorprende l’immaginazione e motiva noi, il pubblico, a guardare al passato (della Forti) per andare oltre, verso il futuro (della Forti). Un’eredità impareggiabile di cui essere grati”.
Simone Forti ha partecipato alla 39. Biennale Arte del 1980 nella sezione dedicata a L’arte negli anni Settanta – film e videoproduzioni di artisti che lavorano in performance curata da Achille Bonito Oliva, Michael Compton, Martin Kunz, Harald Szeemann; mentre alla Biennale Danza del 2018 viene presentato An Evening of Dance Construction (2009), il film che ripropone quelle danze radicalmente nuove che la Forti aveva presentato nel loft/studio di Yoko Ono nel 1961.

LA DANZA “PURA” DI TAO DANCE THEATER
TAO Dance Theater – il gruppo guidato da Tao Ye e Duan Ni – ha attraversato 5 continenti presentando i propri lavori in istituzioni e festival come il Lincoln Center Art Festival di New York, l’Edinburgh International Art Festival, la Sydney Opera House, il Théâtre de la Ville di Parigi, affascinando le platee della danza e 500 milioni di tiktoker con una scrittura al grado zero della danza.
“Abbandonata la narrativa, la trasmissione di un messaggio e le scenografie elaborate – rimarca Wayne McGregor nella motivazione – Tao Ye e Duan Ni hanno creato un genere di danza unica ed evoluzionistica che cattura con la sua forza ipnotica e minimalista”. La compagnia è dunque impegnata in un’estetica di “danza pura, essenziale, che elimini ogni categorizzazione del movimento”. Il corpo viene presentato come elemento da percepire in quanto affascinante alla vista, “privo di rappresentazione, narrativa, contesto: semplicemente esistente come oggetto – aggiunge il direttore della Biennale Danza – Esso viene amplificato solo dall’uso della luce e del suono, così da consentire agli spettatori di essere messi a confronto – e alla prova – con tecniche, vocabolario e forme rigorosamente focalizzate sul corpo”. È questa fiducia nel potere del solo movimento (sviluppato tramite il loro innovativo Circular Movement System) che spinge oltre. “TAO Dance Theater è una compagnia eccezionale – conclude la motivazione – con una visione, una missione e uno scopo. Come i grandi della danza del passato, comprendono la vera natura del corpo quale ‘microcosmo dell’universo’ e hanno individuato il loro territorio particolare da esplorare ed espandere. Immergersi qui, in questo territorio ignoto, è originale, importante ed edificante e noi veniamo allo stesso tempo avvolti e provocati dalla loro genialità”.
TAO Dance Theater sarà alla Biennale Danza il 28 e il 29 luglio con tre nuovi lavori presentati al Teatro Malibran in prima europea.