Milano – Nell’editoriale del primo numero di Alfabeta (maggio 1979) si leggeva: “Non neghiamo che politicamente si stia vivendo una svolta conservatrice. Neghiamo che questo momento che coinvolge le classi dirigenti di tutta Europa, e del mondo intero, implichi necessariamente per tutti una fuga nel non politico, nel neo-religioso, nel neo-magico”.
La spinta che determinò la nascita della rivista è la stessa che due anni fa determinò la rinascita di Alfabeta2: la necessità emergenziale di un intervento culturale tra le macerie.
In occasione della pubblicazione del numero di aprile di Alfabeta2 (con allegata copia anastatica del primo numero di Alfabeta) e dell’uscita del volume Alfabeta 1979-1988. Antologia della rivista (ed Bompiani), il 23 Aprile si tiene alla NABA di Milano un convegno dedicato alla rivista.
Gli interventi, che prendono avvio con il racconto di Gino Di Maggio sulla nascita di Alfabeta, sono intervallati dai video di Studio Azzurro su performance, conferenze, spettacoli, concerti.
Tra i molti artisti che hanno illustrato, in numeri monografici, la nuova serie di Alfabeta2 (Kounellis, Baruchello, Mambor, Pistoletto) intervengono Emilio Isgrò, Maurizio Nannucci, Giuseppe Spagnulo.
Dopo il benvenuto di Marco Scotini, interventi di Gino Di Maggio, Faycal Zaouali, Paolo Rosa, Andrea Fumagalli, Lucia Tozzi, Manuela Gandini, Giorgio Mascitelli, Maurizio Ferraris, Nanni Balestrini, Paolo Fabbri, Umberto Eco e Jan Reister.