Mira VE – È libertà quella che porta ad aderire al consesso umano, frenando gli impulsi del corpo animale e soffrendo spesso di eccessiva razionalizzazione nell’approccio alla vita? È questo l’interrogativo di fondo su cui Giuliana Musso ha costruito La Scimmia, un pezzo di teatro denso, difficile, articolato come può essere un esercizio di pensiero che muove da Franz Kafka per un’analisi antropologica del rapporto tra umanità e “corpo animale”. Il punto di partenza è infatti il racconto Una relazione per un’Accademia, ma sullo scheletro del racconto dell’autore boemo la scrittura originale della Musso – con la collaborazione drammaturgica di Monica Capuani – innesta una più contemporanea dissertazione sulla contrapposizione tra natura e cultura.

La recensione integrale è su PAC-Paneacquaculture

 

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